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Green influencer: alla scoperta della montagna con Petra Cola

Se fino a pochi anni fa, prima di intraprendere un viaggio o visitare una nuova località, ci si fidava quasi unicamente delle mete consigliate dalle riviste o del passaparola dei conoscenti, oggi questo compito – soprattutto per i giovani - è passato in gran parte in mano agli «influencer» del web. In questa edizione abbiamo il piacere di avere con noi Petra Cola, ragazza altoatesina, che a 25 anni, con oltre 100'000 fan su Instagram, racconta quotidianamente il suo amore per la natura, per la montagna e per lo sport. Appassionata di fotografia e studentessa universitaria in comunicazione, ha trasformato il suo hobby in un lavoro: oggi è testimonial delle Province di Trento e Bolzano e collabora con marchi internazionali che condividono i suoi valori, tra i quali la sostenibilità ambientale e uno stile di vita all’insegna della salute. L’abbiamo intervistata per conoscere da vicino le sue avventure sportive in alta quota e la sua professione nel mondo del digitale.

12 agosto 2021
Petra Cola

Attraverso i suoi canali social promuove aspetti importanti come la sostenibilità ambientale e uno stile di vita salutare. Com’è nata la sua passione per la natura, in particolare quello per la montagna, e per lo sport?
Fin da piccola, in famiglia, eravamo soliti trascorrere i nostri fine settimana in montagna. Complice anche la professione di mia madre, che è insegnante di educazione fisica, io e i miei fratelli siamo cresciuti a «pane e sport». Ho praticato molte discipline, tra le quali, per molti anni, l’atletica leggera. Crescendo, ho riscontrato che i miei interessi differivano da quelli di molti amici e coetanei, preferivo svegliarmi la mattina presto per un’escursione nella natura, alla discoteca il sabato sera. Questi miei interessi si sono poi mescolati a quelli per la fotografia ai tempi del liceo, periodo durante il quale studiavo grafica. In quel frangente della mia vita si può dire sia iniziato un po’ tutto, dai miei primi viaggi in solitaria, alla condivisione dei luoghi visitati sui social.

Le sue corse in alta quota richiedono una certa preparazione fisica, che cosa la spinge a intraprendere queste sfide?
Raggiungere la vetta sulle mie gambe, con sudore e fatica, è un’emozione che non riesco a provare in altri contesti. Mi piace vivere la montagna a tutto tondo, sia correndo che camminando: quando lo sforzo è più intenso, ascoltando della buona musica, quando invece desidero godermi la montagna più lentamente o in compagnia, immergendomi nei suoni della natura. Il bello della montagna è che è alla portata di tutti, ognuno può raggiungere la cima al proprio ritmo, senza per forza avere una preparazione da atleta.

Da questo forte interesse per la natura, si può dire sia nata quasi casualmente, una vera e propria professione. Quando si è accorta che la sua passione stava diventando qualcosa di più?

Credo che non ci sia stato un momento preciso, anche perché la mia prima richiesta di collaborazione sui social network l’ho ricevuta quando ancora ero agli inizi e non avevo molto seguito. Direi che è stato più un percorso a tappe. Gradualmente ho cominciato a riscontrare un crescente interesse da parte del pubblico, e a pensare che forse sarei davvero riuscita a trasformare le mie tre più grandi passioni – per lo sport, la montagna e la fotografia – in un lavoro. Da quando ho iniziato a caricare i miei scatti online, non ho fatto altro che condividere con gli altri ciò che amo fare, senza filtri e mostrando la realtà per quella che è. Devo ammettere che il percorso di studi intrapreso all’università, mi ha aiutato a gestire meglio gli accordi di collaborazione, anche perché i social network, essendo realtà molto recenti, non hanno delle linee guida predefinite o manuali da seguire.

Il nostro desiderio è quello di avvicinare le persone più adulte a comprendere meglio questi nuovi strumenti digitali. Come spiegherebbe la sua professione di «content creator»? Com’è strutturata una sua giornata standard?
Sono una libera professionista che crea contenuti online, volti a promuovere uno stile di vita sano e nel rispetto dell’ambiente. Collaboro, a fini pubblicitari e di marketing, unicamente con enti e aziende che sposano i miei valori. A differenza di ciò che si potrebbe pensare – lavorando con i social - non passo il mio tempo con lo smartphone in mano, le foto che pubblico sono solo il risultato finale del lavoro che svolgo.
La mia giornata standard? Non ne ho una definita, anche perché non amo la routine. L’unico elemento ricorrente è che trascorro molto del mio tempo immersa nella natura. Ciò che ogni tanto mi manca, dato che lavoro spesso da sola,
è l’interazione con altre persone, aspetto che è di grande stimolo per la creatività.

Nell’introduzione abbiamo citato la responsabilità che hanno oggigiorno gli «influencer» nei confronti del proprio pubblico. Sente ogni tanto questa pressione?
Assolutamente sì! Non bisogna mai dimenticarsi che, in qualità di «influencer», si viene spesso presi come esempio da seguire, dunque è sempre importante valutare con accuratezza ciò che si dice e si fa. Ho sempre sentito questa responsabilità, fin da quando a seguirmi, erano solo una manciata di persone. A tal proposito mi piace ricordare, anche quando mostro i miei allenamenti e le mie escursioni, di rivolgersi a un professionista del settore prima di emulare ciò che faccio, onde evitare infortuni o problemi di altra natura.

Quali emozioni prova quando incontra persone che le dicono «sono stata/o qui perché l’ho visto nelle sue foto?».
Durante il lockdown in particolare, molte persone mi hanno scritto di aver riscoperto la natura seguendo il mio profilo, di aver prenotato per la prima volta le vacanze in montagna o di aver ricevuto la giusta motivazione per ricominciare a fare attività fisica. Sono sempre molto felice di ricevere questi messaggi perché significa che ho un’influenza positiva sulla vita di altre persone.

Se dovesse suggerire ai nostri lettori un luogo da visitare, quale sceglierebbe?
È una domanda difficile, ma abitando in Trentino Alto-Adige e amando il luogo in cui vivo, suggerirei un’uscita sulle Dolomiti, o più in generale, in montagna. Non sono un’amante del «turismo coccolato», per questa ragione consiglio sempre di «guadagnarsi la vetta», alzandosi la mattina presto e arrivando in cima camminando, senza prendere gli impianti di risalita e arrivare dritti al punto di ristoro. Vi garantisco che scattare quella foto panoramica tanto desiderata, dopo aver fatto un po’ di fatica, ha tutto un altro sapore. Con l’ausilio dei social network cerco di comunicare al meglio questa mia filosofia.

Preferisce viaggiare in solitaria o in compagnia?
Mi piacciono entrambe, anche se sono due tipologie di approccio al viaggio completamente diverse. Quando viaggi in solitaria impari a conoscerti, a superare i tuoi limiti e, anche se può sembrare scontato, a stare da solo. Non sono una fan delle escursioni di gruppo, prediligo invece l’uscita a due, perché oltre a noi stessi, impariamo a conoscere anche l’altra persona. Credo inoltre che per crescere come individui, sia necessario interagire e confrontarsi, questo non avviene se si viaggia unicamente in solitaria.

Lei trascorre molto tempo in viaggio, come ha vissuto il periodo della pandemia? Ha riscontrato una crescita d’interesse sui social in questo senso?
Il lockdown non mi è pesato particolarmente, anche perché avendo le montagne proprio di fronte a casa, ho sempre avuto tutto ciò di cui avevo bisogno. Per poter svolgere regolarmente il mio lavoro – escludendo la prima ondata - ero comunque in possesso di un permesso da parte delle autorità. Credo che con l’avvento della pandemia, molte persone abbiano riscoperto il piacere di trascorrere del tempo a contatto con la natura, ma anche la bellezza di alcuni luoghi non lontani da casa.

Quali sono i luoghi che l’hanno maggiormente colpita fino a oggi e quali quelle che le piacerebbe invece visitare in futuro?
Quest’estate sono stata per la prima volta in Valle d’Aosta e l’ho particolarmente apprezzata. È stato strano perché abitando già in alta quota, e avendo ancora tante bellissime vette inesplorate qui, mai avrei pensato di recarmi altrove in montagna. In futuro, cambiando Paese, mi piacerebbe visitare la Svizzera.

Dove si vede tra 10 anni?
Il futuro non so dove mi porterà, l’unica certezza che ho, è che cercherò sempre di rimanere fedele ai miei valori: ricerca della semplicità e contatto con la natura.


Petra Cola
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6802 Rivera
Telefono +41 91 935 91 35
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