Il traffico in Svizzera è in costante aumento. Per garantire che le infrastrutture possano tenere il passo, è necessario adottare una visione globale della mobilità integrata. Un aumento incontrollato della quota di trasporto pubblico (TP) sarebbe tuttavia la scelta sbagliata. Il TCS sostiene una politica dei trasporti multimodale che includa tutti i mezzi di trasporto.
La politica svizzera dei trasporti e delle infrastrutture deve affrontare grandi sfide, sia per quanto riguarda la rete stradale che quella ferroviaria. Il rifiuto dell’ampliamento della rete autostradale nel novembre 2024 conferma la situazione di sovraccarico delle strade nazionali. Allo stesso tempo, le crescenti aspettative e i costi in aumento per l’espansione della rete ferroviaria stanno creando difficoltà di finanziamento.
Un utile punto di riferimento in questo contesto è l’analisi dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) sul recente studio esterno relativo all’incremento della quota di trasporto pubblico, realizzato su mandato del Parlamento. Lo studio propone una serie di misure più o meno costose. La decisione dell’UFT di puntare sull’ottimizzazione delle misure esistenti anziché introdurre nuove regolamentazioni, come il road pricing, è dunque corretta e sostenuta dal TCS. L’aumento della quota di trasporto pubblico non deve avvenire a qualsiasi costo, ma deve tener conto degli aspetti sociali, economici e politici. Ciò vale anche per le «forti maggiorazioni tariffarie per il trasporto individuale» suggerite nello studio, che avrebbero lo scopo di incentivare l’uso del trasporto pubblico. Tali proposte non solo sollevano perplessità dal punto di vista sociale, ma trascurano anche il fatto che, con l’attuale capacità disponibile, il TP non sarebbe in grado di assorbire un aumento così significativo della domanda.
Un impatto positivo sulla pianificazione infrastrutturale potrebbe derivare anche dall’iniziativa lanciata all’inizio dell’anno dal consigliere federale Albert Rösti. Il ministro dei trasporti ha annunciato la necessità di rivedere e ridefinire le priorità dei numerosi progetti in corso (Trasporti ‘45). Una tale revisione strategica è in linea con la visione del TCS. Per una mobilità integrata, è infatti essenziale adottare un approccio globale.
Durante la seconda riunione del Soundingboard, il TCS ha potuto constatare che il processo si sta sviluppando nella giusta direzione. Il TCS continuerà a contribuire attivamente a questo gruppo di lavoro e a impegnarsi affinché i fondi destinati alle infrastrutture vengano utilizzati in modo efficace sia per la rete ferroviaria che per la rete stradale.
Il TCS sostiene una mobilità multimodale. Se il trasporto pubblico deve essere potenziato, l’offerta deve essere ottimizzata. Una penalizzazione unilaterale del traffico individuale non favorisce né la mobilità su strada né quella su ferrovia.
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