Ciò detto, i prezzi contenuti non comportano auto spoglia. Sembra piuttosto il contrario, a giudicare dalla cura dell’allestimento interno. Infatti, la Cactus vuol essere un invito al viaggio: l’abitacolo è ispirato al tema dei bagagli, all’insegna delle impugnature delle portiere e del rivestimento del cassetto porta-oggetti, che ricordano le cinghie delle valigie. L’effetto non è soltanto visivo, ma si rivela anche pratico. Le impugnature stanno bene in mano, mentre il cassetto portaoggetti beneficia dell’inserimento dell’airbag nel tetto per potersi aprire verso l’alto e liberare un volume importante. Quanto all’ambiente da salotto, è concretizzato da larghi sedili tipo poltrona. Ben imbottiti, offrono un comfort morbido perfettamente adatto all’ambiente zen che regna a bordo di questo bozzolo motorizzato. Tale dolcezza non impedisce ai sedili di garantire una tenuta più che dignitosa.
L’ambiente è avvincente anche dietro dove i passeggeri godono di un buono spazio per le gambe. Al contrario il tetto panoramico riduce lo spazio per la testa e gli schienali sono molto verticali. Per il resto tutto sembra perfetto in questo abitacolo popolato da numerosi e ampi vani porta-oggetti. Il bagagliaio cubico inoltre ha una capacità nella norma. Qualche risparmio però è stato fatto: lo schienale non è frazionabile e per ribaltarlo occorre premere simultaneamente due pulsanti decentrati. Inoltre, lo schienale non si ripiega completamente e forma un grosso scalino. A ciò si aggiunge qualche meschinità come i finestrini posteriori a compasso.
Votata all’essenzialità, la Cactus esprime pure qualche aspetto innovativo. La strumentazione è inserita su due schermi, di cui uno tattile che raggruppa la maggior parte delle funzioni (radio, climatizzatore ecc.). Non molto rapido, si manipola facilmente una volta capita la pressione necessaria da imprimere alle dita. È fornito di diverse applicazioni (informazioni stradali, guida Michelin), pratiche ma dalla reazione lenta.
Tutto meno che pungente, la Cactus ha un filtraggio delle sospensioni dei più assorbenti. Un vero piacere bighellonare alla sua guida, tanto più che il diesel non certo super potente approfitta del peso ridotto per imprimere alla vettura un’andatura sufficiente. Il tutto con un consumo contenuto (7,8 l/655 km). Più mojito che tequila boom boom, la Cactus è un’automobile da vivere lasciandosi andare serenamente. Infatti il piacere di guida deriva dall’ambiente di bordo rilassato.