Ogni quattro anni, il Consiglio federale sottopone al Parlamento un pacchetto di misure per migliorare lo scorrimento e garantire la funzionalità e la sicurezza della rete stradale nazionale. Il 6 progetti presentati in votazione il prossimo 24 novembre sono stati esaminati dallo studio CSD Ingegneri sul piano del traffico indotto e della sicurezza stradale. Il risultati sono chiari: la sicurezza stradale beneficerà di un miglioramento sia sulle autostrade sia nei paesi in prossimità dell’autostrada e non vi sono conferme circa il presunto effetto del traffico indotto in Svizzera.
Tra il 1990 e il 2019 il traffico sulle strade nazionali svizzere è aumentato del 137%, malgrado ciò nello stesso periodo non sono stati realizzati ampliamenti significativi. Questa situazione ha provocato delle strozzature attorno ai grandi agglomerati urbani, con ripercussioni sullo scorrimento della rete. I sei progetti previsti dalla fase di ampliamento 2023 hanno ricevuto il sostegno del Consiglio federale e del Parlamento, ma saranno sottoposti a votazione il 24 novembre prossimo.
Al fine di stabilire in modo indipendente e neutrale la correlazione tra la sicurezza stradale e tali progetti di ampliamento, il TCS ha affidato al dott. Micaël Tille, vicedirettore di CSD Ingegneri e incaricato di corsi presso l’EPFL, lo svolgimento di uno studio. La relazione finale mette in luce statistiche sorprendenti: sebbene le strade nazionali rappresentino solo il 2,7% della rete stradale svizzera, assorbono il 45,4% del totale dei chilometri percorsi dagli autoveicoli. Tuttavia, nonostante l’elevata densità di traffico, nel 2023 su questi assi si è verificato solo il 14,1% degli incidenti stradali, contro il 20,9% sulle strade extraurbane e il 65% in ambito urbano. Le autostrade registrano infatti il tasso di incidenti più basso della Svizzera, con 0,26 incidenti per milione di km, contro l’1,31 del resto della rete stradale. Tali differenze dipendono dalla conformazione stessa delle autostrade, che consente di ridurre al minimo il rischio di incidenti gravi e di rendere più fluido il traffico grazie alla separazione fisica dei sensi di marcia, all’assenza di incroci a livello, alla presenza di corsie di emergenza e all’assenza di biciclette e pedoni sulla carreggiata.
I dati statistici confermano anche che gli incidenti materiali sono meno frequenti sulle autostrade, con un tasso pari a solo il 16,7% degli incidenti materiali totali in Svizzera nel 2023. Il numero di incidenti con vittime è particolarmente basso, ovvero solo il 9,1% degli incidenti gravi in tutto il Paese. Ciò è dovuto in gran parte alla configurazione specifica delle infrastrutture autostradali, che riduce notevolmente il rischio di incidenti frontali e di collisione con ostacoli laterali.
Anche la sicurezza di guida sulle autostrade è in costante miglioramento. Negli ultimi dieci anni il numero di vittime di lesioni corporali gravi su questi assi è diminuito di oltre il 40%. Questo riflette l’efficacia delle misure adottate e la necessità di continuare a investire nell’ampliamento e nell’ammodernamento delle autostrade per mantenere o incrementare tale elevato livello di sicurezza.
La sicurezza stradale non è solo una questione di infrastrutture, bensì dipende anche dalla ripartizione del traffico. Quando le autostrade sono congestionate, parte del traffico si sposta in automatico sulle strade cantonali e comunali secondo il principio dei vasi comunicanti, spiega l’autore dello studio. Questi percorsi alternativi passano in prossimità di zone residenziali, scuole, istituzioni sociali (SME, centri medici o zone a bassa velocità, ecc.) e aumentano il rischio di incidenti gravi, in particolare per i pedoni, compresi i bambini e i ciclisti. Causano inoltre disagi nelle città e nei paesi limitrofi all’autostrada. «Attraverso l’ampliamento puntuale della rete stradale nazionale, il traffico che attualmente percorre i tragitti alternativi su strade cantonali e comunali tornerà a muoversi sull’autostrada, riducendo così la pressione sulla rete secondaria», afferma il dott. Micaël Tille, autore dello studio.
L’effetto positivo sulla sicurezza sarà quindi duplice: da un lato, i veicoli percorreranno assi meno accidentati e più sicuri e, dall’altro, il numero di veicoli sulle strade sarà inferiore. Questo trasferimento spaziale andrà soprattutto a vantaggio degli utenti della mobilità dolce (pedoni, monopattini, ciclisti) e dei trasporti pubblici. Citiamo l’esempio della circonvallazione nord di Zurigo in seguito all’apertura di una terza corsia interrata: secondo un rapporto dell’USTRA, gli incidenti sono diminuiti del 75% e il traffico di deviazione è diminuito in media del 20% sulle strade cantonali adiacenti.
La finalità di questo studio indipendente è formulare un’analisi oggettiva e fattuale delle diverse tematiche connesse al programma PROSSIF. L’indagine è stata condotta dallo studio CSD Ingegneri su incarico del TCS. L’analisi ha tenuto conto dei seguenti elementi:
- Rapporto tra l’evoluzione demografica e l’aumento della motorizzazione e del traffico.
- Indicatori della sicurezza stradale relativi alle autostrade.
- Effetti indotti della creazione di infrastrutture stradali sul carico di traffico per l’intero territorio.
- Sistema dei «vasi comunicanti» tra le infrastrutture stradali.
- Fenomeno del trasferimento modale inverso, ossia il trasferimento del trasporto pubblico verso il trasporto su strada.
- Vantaggi e svantaggi del P+R negli svincoli autostradali.
- Effetti del sistema della corsia dinamica (CorsDin) sulla sicurezza stradale e sulla scorrevolezza del traffico.
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