Abiti, kit di pronto soccorso, igiene, ecc.: scoprite i consigli della famiglia Pasche per equipaggiarvi in modo intelligente.
Quando si decide di partire per un periplo in bicicletta è difficile distinguere l’essenziale dal superfluo, sapendo che qualunque dimenticanza importante può rapidamente diventare fonte di stress, a maggior ragione quando si parte con i bambini.
Abbiamo avuto la fortuna di ascoltare i consigli di Céline e Xavier Pasche che girano il mondo in bicicletta con le loro figlie Nayla (8 anni) e Fibie (4 anni).
Scoprite anche le loro raccomandazioni sul materiale da prevedere per un viaggio in bicicletta.
Viaggio
in bicicletta: quale equipaggiamento per tutta la famiglia?
Quali indumenti portate?
Quando fa freddo utilizziamo la tecnica della cipolla. L’idea è avere tanti strati che permettono di regolare sia la temperatura che l’impermeabilità. Utilizziamo molta lana merino che ha il vantaggio di essere isolante anche quando è umida e soprattutto non prende gli odori, contrariamente ai materiali sintetici. Abbiamo quindi dei primi strati in lana merino, poi gilet o maglie calde in materiali traspiranti come il Polartec, poi uno strato impermeabile ma traspirante, come il Gore-tex. Abbiamo anche una giacca in piuma per il freddo intenso.
Quando fa caldo, utilizziamo spesso indumenti resistenti agli UV, a maniche corte o lunghe. Esistono tessuti leggeri e resistenti agli UV, ad esempio il Wickron di MontBell.
Abbiamo sempre con noi cuffie e cappelli per proteggerci dal caldo o dal freddo dato che stiamo sempre all’aperto.
Quanto alle bambine, da piccole avevano solo 4 pannolini lavabili che facevamo asciugare sul rimorchietto. Come per noi, il loro abbigliamento è composto da un sistema a strati che le mantiene al caldo.
E
cosa dire del kit di pronto soccorso?
Essendo accompagnatrice montana, ho il kit di pronto soccorso e anche la formazione di pronto intervento di una guida montana. Siamo anche in contatto con un medico di medicina d’urgenza e abbiamo aggiunto alcuni medicinali dietro suo consiglio. Abbiamo con noi tutto il materiale per realizzare fasciature di primo soccorso e anche una coperta termica. Inoltre ci informiamo sempre sui modi migliori per chiamare i soccorsi nei vari paesi che attraversiamo (in alcune regioni come il Tagikistan o l’Alaska, ad esempio, non c’è praticamente segnale cellulare).
Inoltre, in ogni paese, impariamo il comportamento da tenere con gli animali selvatici che incontriamo, come fare con i serpenti, come distinguere un ragno redback in Australia, quale comportamento tenere con un orso o con un alce.
Ma in pratica non abbiamo quasi mai utilizzato questo kit di pronto soccorso. Optiamo soprattutto per la medicina alternativa. Quindi abbiamo sempre con noi prodotti omeopatici, oli essenziali e argilla. Abbiamo imparato soprattutto a usare tanti rimedi che vengono dalle piante e che utilizziamo lungo la strada. Facciamo anche tante cure energetiche per armonizzare i nostri corpi sottili. I nostri corpi ci parlano, quindi noi li ascoltiamo.
E
per l'igiene?
Per noi è davvero importante lavarci quotidianamente. Facciamo il bagno nei laghi e nei fiumi ogni volta che se ne presenta l’occasione. Usiamo anche le nostre sacche per l’acqua, con le quali possiamo trasportarne fino a 20 litri. Quando ne abbiamo abbastanza, possiamo usare l’acqua per farci delle rapide docce. Ma la maggior parte del tempo, ci laviamo con dei guanti per la pulizia, tipo Jemako, che non richiedono sapone. È importante per noi non lasciare traccia del nostro passaggio e non contaminare l’acqua. L’idea che ci guida non è solo lavarci dopo una giornata. Questo piccolo rituale è una vera purificazione non solo del nostro corpo ma anche del nostro spirito per liberarci dalle emozioni della giornata.
Usiamo anche tanti trucchetti come ad esempio sostituire lo shampoo con del rosso d’uovo e succo di limone, usare l’olio di cocco come balsamo per i capelli, lavare gli indumenti con sapone biodegradabile al fiele di bue, realizzare da soli creme e unguenti per il viso e per il corpo con oli vegetali, oli essenziali e gel di aloe vera.
Con le nostre bambine, abbiamo usato il sistema dell’igiene naturale infantile, ovvero i bambini senza pannolino. Eravamo quindi all’ascolto delle nostre figlie per i loro bisogni e fin dall’età di 4 mesi abbiamo tolto i pannolini. La maggior parte del tempo le nostre figlie non portavano pannolini e proponevamo loro di fare i bisogni ad ogni minimo segnale da parte loro o seguendo il loro ritmo abituale. Oppure utilizzavamo 4 pannolini lavabili che facevamo asciugare sul rimorchietto. E per le notti, fino a 18 mesi, utilizzavamo pannolini usa e getta perché non potevamo lavare facilmente i sacchi a pelo. Ma un pannolino durava spesso diverse notti. E così ancora prima dei 2 anni, le nostre bambine non usavano più il pannolino né di giorno né di notte.
Cosa portate con voi come cibo?
Trasportiamo sempre abbastanza acqua per poterci fermare per diverse ore o per poter mangiare. Con i neonati, è importante potersi fermare in qualunque momento e abbiamo mantenuto questa abitudine. Così abbiamo sempre abbastanza acqua. Ma ci capita anche di dover pedalare più a lungo per trovare un punto d’acqua per la notte. Abbiamo 2 sacche per l’acqua che ci permettono di trasportarne facilmente. La quantità maggiore che ci è capitato di portarne sono stati 60 litri per tre giorni per attraversare il deserto di Nullarbor in Australia.
Abbiamo anche preso l’abitudine di bere acqua come i locali: acqua bollente in Cina e acqua dei pozzi in Bangladesh. L’importante per noi è immunizzare i nostri corpi, così quando ci invitano possiamo bere la stessa acqua e mangiare lo stesso cibo di chi ci ospita. E non siamo mai stati male. Tuttavia abbiamo un filtro per l’acqua che ci permette di depurare l’acqua dei fiumi o dei laghi, anche fangosa, per poterla bere.
Per noi, il cibo è importante, prima di tutto perché siamo quello che mangiamo. E soprattutto perché vogliamo un cibo di qualità per il nostro corpo che compie uno sforzo tanto intenso. Trasportiamo sempre frutta e verdura fresca anche nei luoghi più remoti. Siamo vegetariani e abbiamo eliminato quasi totalmente il glutine dalla nostra dieta. Mangiamo molta frutta e frutta a guscio. Abbiamo anche una pentola a pressione nel nostro bagaglio che ci permette di cuocere il riso, le patate e i legumi che mettiamo in ammollo prima. Questa pentola a pressione ci è stata molto utile anche per preparare le puree quotidiane delle nostre figlie all’inizio del loro svezzamento. Facciamo anche germogliare dei semi sulle nostre biciclette. Quindi cuciniamo lungo la strada, come se fossimo in una casa.
Un enorme grazie a Céline e Xavier per aver condiviso con noi la loro esperienza. Ritrovate i loro consigli sulle domande più frequenti sul cicloturismo in famiglia. Appuntamento sul sito ylia per saperne di più e sul loro account Instragam per seguire le loro avventure giorno dopo giorno.