Una station plug-in di classe
Detto ciò, non possiamo tuttavia lamentarci del bagaglio tecnologico. Dotato di 303 CV, l’oramai inamovibile 4 cilindri turbo della casa opera di concerto con un motore elettrico da 87 CV. Questo complesso motorizzato è orchestrato dalla modalità ibrida che gestisce con intelligenza la doppia propulsione. Fintanto che non si schiaccia troppo sul gas, la V60 avanza nel silenzio tipicamente elettrico. Una guida virtuosa consentita per una quarantina di km. Quest’autonomia è tuttavia difficile da quantificare, perché il motore a benzina scatta spesso a supporto dell’elettrico. Resta il fatto che in queste condizioni, la possente T8 può avvicinarsi agli 1.9 l/100 km dichiarati. Nell’uso quotidiano, il conducente tuttavia non ricaricherà sistematicamente la batteria da 11.6 kWh. Bisognerà perciò piuttosto considerare la media di 6.4 l rilevata durante il test.
Ammiraglia dinamica
Quest’auto familiare è comunque predestinata alle lunghe distanze, esercizio che compie nel massimo comfort. Per giunta, i 390 CV di questa versione elettrificata erogano accelerazioni da far invidia a numerosi modelli sportivi. Non diremo altrettanto del telaio appesantito dalle batterie alloggiate nel massiccio tunnel centrale. Sia quel che sia, con il baricentro basso la T8 è ben piantata sulla strada ed esprime un comportamento molto rassicurante. Senza contare che questa pseudo-integrale trae beneficio dalla propulsione posteriore offerta dal motore elettrico. Un atout per la motricità e un aiuto sulla neve. Quando si parla di polivalenza...
Testo: Marc-Olivier Herren
Carrozzeria
Allungata di 12 cm, la station wagon esibisce una linea decisa. L’abitabilità posteriore è adeguata ai suoi 4.76 m, ma non eccezionale. Idem per il vano bagagli, nonostante un volume teorico aumentato di circa 100 l. La visibilità posteriore e le dimensioni non facilitano le manovre. Telecamera a 360° efficace.
Abitacolo
Allestimento e materiali sono di fattura eccellente. L’ambiente sostanzialmente di alta gamma è valorizzato dai comandi ergonomici. La maggior parte delle funzioni si controlla via schermo tattile derivato dai tablet. La sua manipolazione e i molteplici sottomenu richiedono un periodo di adattamento.
Comfort
È il suo punto forte. L’insonorizzazione curata, il telaio equilibrato e i sedili dalla tenuta perfetta fanno meraviglie nei lunghi tragitti. Al contrario, l’autonomia elettrica non supera i 40 km.
La dotazione di serie (climatizzatore bi zona, strumentazione digitale, fari LED) è in crescita, ma se si vogliono degli optional, la fattura si avvicina in fretta ai CHF 100'000.-. Prezzo temperato dai consumi contenuti e dalla manutenzione gratuita per 10 anni/150'000 km.
Comportamento
Questa ibrida ricaricabile nasconde bene le sue 2.1 t. Il telaio e la taratura delle sospensioni operano intelligentemente e lo sterzo è molto preciso. Inoltre, la motricità è supportata dalla trazione integrale.
Sicurezza
La dotazione è mediocre. Bisogna ricorrere agli optional per raggiungere un livello di sicurezza di standard Volvo.
Motore e trasmissione
Il motore benzina (303 CV) e quello elettrico (89 CV) situato sul posteriore si alleano per offrire prestazioni da break sportiva. Il conducente può tuttavia scegliere di viaggiare in modalità puramente elettrica. Se la batteria è scarica o vi è bisogno di potenza supplementare, entra in funzione il motore a benzina. La batteria da 11.6 kWh è ricaricabile con una presa di Tipo 2 o tramite la rete domestica.
Consumo
Con il piede leggero, l’autonomia elettrica potrebbe pure essere intorno ai 45 km. In media, la V60 ha consumato 6.4 l e 3.15 kWh/100 km. Un buon valore per un’auto da 390 CV. Rimane il fatto che i consumi dipendono fortemente dalla modalità ibrida.