La VW ID.3 si caratterizza per l’ambiente digitale che domina l’abitacolo. Il conducente si trova davanti un pannello dalle informazioni minimaliste che rappresenta una svolta rispetto alla complessità della Golf. La gran parte dei comandi sono concentrati su uno schermo tattile da 10″. Sul modello 1st Edition attualmente sottoposto al test di lunga durata del TCS, le informazioni di guida sono completate da un display head-up che proietta i simboli di navigazione in 3D sul parabrezza. Preciseremo che questa funzione, non ancora a punto all’uscita dell’ID.3, ha potuto essere aggiunta successivamente tramite semplice aggiornamento del software.
La VW ID.3 rileva l’arrivo del conducente che deve soltanto girare il comando del cambio rotativo per partire. Come ogni blocco elettrico, il motore sincrono da 204 CV offre un eccellente piacere di marcia, sia in ambito urbano sia autostradale. Le accelerazioni molto lineari dissimulano progressioni simili a quelle di una GTI, utili per effettuare sorpassi in tutta sicurezza. La foga di questa trazione posteriore è imbrigliata da un ESP che controlla ogni accenno di sovrasterzo. Il comportamento rimane più dinamico che sportivo, anche in considerazione delle due tonnellate di peso. Su questa versione, dotata di una batteria da 58 kWh, l’autonomia è risultata inferiore a 300 km. Vale a dire che il caricatore di bordo da 11 kW e la possibilità di allacciarsi alle colonnine rapide sono benvenuti. Per un raggio d’azione maggiore, bisognerà ricorrere alle versioni da 77 kWh. Con un prezzo inferiore a quello di una Golf GTI, la VW ID.3 offre un ampio equipaggiamento. Nel complesso, un’automobile elettrica credibile.
Testo: Marc-Olivier Herren