Nello scorso mese di maggio, il TCS ha svolto per la terza volta un test indipendente sui carburanti. Nel 2010, TCS e alcuni media, attivi nella protezione dei consumatori, avevano costatato importanti lacune nella qualità del diesel erogato da grandi marche. Nel test del 2011 i risultati furono irreprensibili, rispettosi degli standard di qualità, dimostrando l’effetto positivo che queste indagini hanno per i consumatori.
Quest’anno sono stati presi in considerazione i distributori indipendenti di carburante, cioè quelli che non fanno parte della rete delle grandi marche e che lavorano in proprio. Il TCS ha esaminato un campione di benzina e uno di diesel prelevati in 30 distributori indipendenti di tutta la Svizzera.
Le esigenze minime della qualità della benzina senza piombo 95 sono definite dalla norma SN EN 228:2013, che valuta anche l’aspetto, la densità e il residuo lavato dei vapori di scarico. L’aspetto: una torbidezza indica impurità e quindi minore qualità. La densità è importante per le prestazioni del motore e il prezzo al litro. I valori limite oscillano tra 720 kg/m3 e 775 kg/m3 a 15°C; un litro dovrebbe quindi pesare tra i 720 e 775 grammi. Il residuo lavato dei vapori di scarico definisce le impurità rimanenti dopo la vaporizzazione dei liquidi, l’eliminazione degli additivi e degli elementi lubrificanti che non dovrebbero essere più di 5 mg/100ml. Tutti i 30 campioni di benzina hanno adempiuto questi criteri senza eccezioni.
La norma SN EN 590+A1:2010 definisce le esigenze minime della qualità del diesel e valuta anche il tenore d’acqua e il punto d’infiammabilità. Se il tenore d’acqua nel diesel supera il limite di 200 mg/kg, il carburante non è più in grado di adempiere alle proprie esigenze. Tutti i campioni esaminati avevano un tenore d’acqua nettamente inferiore e non presentavano alcun problema.
In 6 prove (20% dei campioni esaminati) sono state trovate impurità dovute alla benzina, che abbassa il punto d’infiammabilità che dovrebbe essere almeno di 55°C. Questo punto di infiammabilità rappresenta la temperatura più bassa con la quale la miscela vapore-aria si può infiammare. La presenza nel diesel dell’1% di benzina riduce notevolmente il punto di fiamma e può rompere la pellicola lubrificante del diesel danneggiando così il sistema d’iniezione e altri componenti del motore.
Nel diesel, le impurità dovute all’acqua derivano dalla condensazione e dall’ermeticità del serbatoio, mentre quelle provocate dalla presenza di benzina, vanno ricercate nel trasporto, nel carico delle autobotti e nel riempimento delle cisterne. Un’insufficiente rimozione dei residui nel cambiamento tra benzina e diesel, lo «Switchloading», può provocare queste impurità.
Lo studio ha dimostrato inoltre che la qualità del carburante diesel è indipendente dal prezzo al distributore. Per garantire ai consumatori una qualità equivalente, il TCS sostiene l’assoluto rispetto degli standard unitari sia per i distributori di carburante di marca, sia per quelli indipendenti. Per il consumatore è infatti impossibile verificare la qualità del carburante prima di acquistarlo.