Formula antidownsizing inedita
Nella pratica, la Mazda3 beneficia di una coppia apprezzabile già a bassi regimi. Non è altrettanto spontanea di un propulsore turbo, ma consente una guida morbida in città. Le riprese sono sufficientemente consistenti nei regimi intermedi – l’effetto diesel –, mentre è possibile spingersi a giri elevati – l’effetto benzina. Ciò detto, le salite di giri sembrano un po’ legate rispetto ad un motore benzina classico. Sebbene disponga di 180 CV teorici, questo motore Skyactiv-X chiede di essere usato in maniera fluida al fine di approfittare al massimo della combustione con miscela povera aria/benzina. Forse non sempre eccitante, ma si vieneripagati al distributore.
Dotazione pletorica
Resta il fatto che questa 4a generazione è una vera Mazda3. Il telaio molto equilibrato e il cambio ludico partecipano al piacere di guida. Inoltre, la versione Revolution è dotata di una miriade di sistemi di assistenza, tra cui i fari a matrice che offrono un’illuminazione eccellente. L’allestimento interno trae beneficio da una qualità percepita valorizzante e dall’assemblaggio dei materiali con il cuoio in opzione produce un buon effetto. Se l’abitabilità è corretta, annotiamo la sensazione claustrofobica provata sul divano e una visibilità posteriore quasi nulla. Fortunatamente la telecamera di retromarcia è di serie. Come del resto tutte le comodità d’uso.
Testo: Marc-Olivier Herren
Carrozzeria
Questa versione 5 porte si distingue per il suo lungo cofano profilato e i larghissimi montanti posteriori. Gli adulti godono di sufficiente spazio anche dietro, ma la superficie vetrata minima produce un effetto claustrofobico. Il volume del bagagliaio cubico è nella media inferiore del segmento. A sedili abbassati, offre un bello spazio di carico quasi piatto, ma un po’ intralciato dalla soglia alta.
Abitacolo
La variante Revolution con selleria in cuoio offre rifinitura e qualità percepita di buon livello. La strumentazione analogica è perfettamente leggibile. Sistema multimediale tradizionale sufficientemente intuitivo a comando tattile e con ghiera.
Comfort
I sedili comodi e la taratura delle sospensioni abbastanza preventiva offrono un gradevole comfort di marcia. In autostrada, i rumori di rotolamento (ruote da 18”) e il leggero brontolio del motore sono presenti, senza essere invadenti.
I due livelli di equipaggiamento a scelta sono ben dotati. La variante Ambition include il sistema di navigazione, il regolatore ACC e l’allerta per l’angolo morto. Davvero completa, la variante Revolution si distingue per i fari a matrice, il display head-up, la telecamera a 360°. Unico optional notorio: la selleria in cuoio.
Comportamento
Questa trazione integrale esprime un comportamento equilibrato, quasi neutro. Affronta le curve senza richiedere correzioni. La guida è precisa e offre una buona risposta. Il tutto è valorizzato dal cambio a 6 marce dal comando stabile e dalle corse corte.
Sicurezza
La variante Revolution è dotata di tutti i sistemi di assistenza attuali. Frenata efficace. Visibilità posteriore inesistente.
Motore e trasmissione
Unione tra la frugalità del diesel e le emissioni ridotte dei motori a benzina, il motore a compressione elevata (16,3:1) ha convinto per i suoi valori ridotti di NO× e particelle. La concentrazione di CO superava un po’ quella dei diesel moderni. Il tutto a scapito delle salite di giri rispetto ai benzina tradizionali.
Consumo
Buona media (6,7 l/100 km) per un’integrale di questa stazza. I 4.8 l di fabbrica nel ciclo NEDC sono irrealistici, contrariamente ai 6.2 l del ciclo WLTP