La Mazda MX-30 sorprende già al primo sguardo. Davanti a voi c’è una SUV compatta ben proporzionata, che però ha qualcosa di diverso. Ah sì, le porte posteriori sono corte e si aprono ad armadio. Scelta voluta per facilitare l’accesso ai passeggeri in seconda fila ma che convince solo a metà. Anche perché manca lo spazio per le gambe e ci si sente stretti e oppressi dietro i piccoli finestrini.
Ma Mazda fa spesso molte cose in modo diverso. Questo era ed è evidente in tema di downsizing. L’industria, attenta alle emissioni di CO₂, ha privilegiato i motori turbo di piccola cilindrata, mentre il marchio di Hiroshima ha ottenuto le volute riduzioni grazie a motori aspirati (relativamente) grossi.
"Con la MX-30, i clienti Mazda ottengono un’ulteriore possibilità di scelta: la SUV compatta è infatti disponibile sia come automobile puramente elettrica sia come ibrida ricaricabile che dà lustro alla storia del marchio. E segna il ritorno del motore Wankel."
Opinione di chi ha testato
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