Contemporanea per eccellenza
Uno schermo da 10? configurabile in molteplici modi, uno schermo tattile da 8? e un piccolo touchpad per gestire i fari: la Golf entra con prepotenza nell’era digitale. Una strumentazione di primo acchito complessa che però si impara in fretta a gestire. Magari con qualche lezione per i non tecnologici. Fortunatamente, qualche scorciatoia nei comandi semplifica la vita a bordo.
Le buone notizie non sono finite, perché ospita di serie un regolatore adattivo (ACC) con funzione predittiva che anticipa i limiti di velocità in autostrada. Uno strumento interessante messo purtroppo a dura prova da un sistema di rilevamento della segnaletica deficitario. Apprezzabile però il rallentamento progressivo che avviene in avvicinamento alle rotonde. E più ancora l’efficacia dei fari a matrice con 22 moduli LED.
Sobrietà e comfort
Altra novità benvenuta, il sistema a ibridazione leggera 48 V ammorbidisce il funzionamento del motore 1.5 eTSi che, sostenuto dal motore-generatore, guadagna in dolcezza pur erogando solide riprese e accelerazioni. In parallelo, il consumo durante il test si è rivelato moderato (6.3 l/100 km). Senza essere un esempio di agilità, questa Golf esprime un bell’equilibrio e il treno anteriore affronta con sicurezza le curve strette. Il telaio eccelle soprattutto per la capacità di assorbimento delle sospensioni. Questa inalterabile compatta – si allunga soltanto di 2 cm – è così perfettamente a suo agio sui lunghi tragitti. L’abitabilità che era già notevole viene mantenuta, così come il volume del bagagliaio. Certo anche i prezzi volano sempre ad alta quota, ma la dotazione di serie è sensibilmente ampliata.
Testo: Marc-Olivier Herren
Carrozzeria
Sebbene le sue misure siano pressoché invariate, la Golf guadagna in eleganza e appare più lunga. Se lo spazio interno cambia poco, resta un esempio per quanto riguarda l’abitabilità dietro, come per la capacità del bagagliaio (380 l), modulabile con l’aiuto di un fondo amovibile.
Abitacolo
È la rivoluzione digitale nel cockpit che ospita un pannello digitale ben integrato nel design sobrio della plancia di bordo. Un salto tecnologico che alcuni faranno un po’ fatica ad ammaestrare. Ci si abitua però abbastanza in fretta, anche se si rimpiange la sparizione di alcuni comandi diretti. I materiali sono di bella fattura, ad esclusione delle parti inferiori guarnite soprattutto di plastiche dure.
Comfort
Il tocco stradale assolutamente morbido, i sedili ergonomici e l’insonorizzazione di qualità offrono un sorprendente piacere di marcia. Eccellente assorbimento delle sospensioni. Un comfort degno di un’auto di categoria superiore.
La fattura lievita con gli optional, ma la dotazione delle versioni di base progre?disce (climatizzatore automatico, ACC, schermo tattile 8”). Pacchetto Swissline da CHF 1'440.- incluso navigatore, telecamera retromarcia ecc. La versione 1st Edition offre un equipaggiamento pletorico (fari a matrice, cockpit digitale ecc.).
Comportamento
Il comfort di marcia prende il sopravvento sulle sensazioni, anche se non impedisce al telaio, per quanto equilibrato, di sopportare velocità elevate in curva. Il treno anteriore ben posato e lo sterzo consistente contribuiscono alla precisione della guida.
Sicurezza
In generale gli assistenti ultimo grido funzionano bene. Qualche errore nel riconoscere la segnaletica che penalizza l‘ACC predittivo. Idem per le frenate inattese prima delle curve in autostrada.
Motore e trasmissione
Il gruppo motore mild hybrid 48 V beneficia del leggero effetto boost del motore-generatore in partenza e in accelerazione. Un vantaggio per il piacere e le prestazioni quasi sportive. Il tutto ben assecondato dal cambio DSG a 7 rapporti.
Consumo
L’ibridazione leggera modera la sete (6.3 l). Apprezzati, la dolcezza dello start-stop e la modalità «ruota libera» che disinserisce il motore senza contraccolpi..