A torto, perché un’uscita dimostra che è perfetta per tour in bicicletta, talora impegnativi, ma che regalano belle soddisfazioni.
Curiosi, i due bovini annusano il veicolo posato lì nel prato vicino al Lago di Bretaye, sopra Villars-sur-Ollon, nel canton Vaud. L’oggetto inconsueto che attira l’interesse dei giovani animali è una mountainbike, il mio mezzo di locomozione per le prossime ore. Sto facendo un tour in bicicletta nella zona di Villars-Gryon-Les Diablerets-Bex. Dal Lago di Bretaye, il percorso conduce attraverso il Col de la Croix e il villaggio di Taveyanne a Villars-sur-Ollon. Fa parte dei 150 chilometri complessivi di itinerari ciclabili che si snodano attraverso la regione. In questa mia giornata ciclistica ho incontrato vari romandi, ma pochissimi svizzeri tedeschi o ticinesi, peccato perché è veramente una regione adatta ad essere scoperta su due ruote.
Sono di buon umore e spensierato come i due quadrupedi mentre scendo verso il pittoresco Lac des Chavonnes. Ma non ci vuole molto perché la mia euforia svanisca. In un giro in bicicletta, dopo una discesa di solito si rimonta. Ed infatti poco dopo, ecco che mi aspetta la prima lunga salita. Pedalo e dopo pochi minuti sto già sudando. Sarà a causa dei chili extra accumulati facendo telelavoro o per la temperatura di quasi trenta gradi. O forse perché solo pochi giorni prima avevo scorrazzato in sella ad una mountainbike elettrica e grazie alla spinta del motore era stato un gioco da ragazzi. Il lato positivo di un giro in bici tradizionale è che, tra pedalare, sbuffare e sudare, c’è abbastanza tempo per godersi il paesaggio. Ci sono, ad esempio, i bei prati fioriti, la vista sull’imponente massiccio di Les Diablerets oppure sul Lac des Chavonnes, gli incantevoli chalet e, di tanto in tanto, anche le mucche. Durante le numerose soste per reidratarsi e godersi il panorama, pure il suono dei campanacci e il frinire dei grilli hanno un effetto estremamente rilassante. Proprio quello che ci vuole per queste «montagne russe» di emozioni.
Nel ristorante Les Mazots sotto il Col de la Croix mi godo il pranzo – a base di proteine, carboidrati, vitamine e, naturalmente, il dessert – e ripasso nella mente i chilometri percorsi. Allo stesso tempo, non oso guardare la strada davanti a me, quella del passo, un’altra lunga salita. Comodamente seduto sulla terrazza, preferisco ammirare le piramidi di gesso, affascinanti formazioni rocciose create dall’azione dell’acqua e del vento, una particolarità geologica. Raccolte le forze, affronto l’ultima sfida, che in qualche modo riesco a superare. Poi mi aspetta una rapida discesa in direzione del borgo di Taveyanne; da lontano sembra che qualcuno abbia piantato gli chalet qua e là, come capitava. A Villars-sur-Ollon restituisco la 2 ruote, esausto e con le gambe un po’ tremanti. Ma felice.
Confesso che ho condiviso il percorso lungo 27 chilometri con un gruppo di ciclisti muniti di mountainbike elettriche. Tra una pedalata e l’altra hanno avuto pietà di me e nei tratti molto ripidi mi hanno permesso di aggrapparmi a loro. Altrimenti molto probabilmente sarei ancora a sudare sulle salite tra quei bei paesaggi montani o mi starei ancora riprendendo dalla sfacchinata e non avrei potuto rispettare il termine di consegna di questo testo.
Testo: Markus Fässler
Da sapere
Che siate alla ricerca di discese veloci, di passaggi tecnicamente impegnativi, di itinerari ciclabili per famiglie e bambini o di tortuosi passi di montagna: nella regione intorno a Villars, Gryon, Les Diablerets e Bex vi attendono 150 chilometri di percorsi ciclabili per tutti i livelli di abilità. I rampichini e le e-bike possono essere trasportati comodamente con le cabinovie della Roc-d’Orsay (Villars), Les Chaux (Gryon), Diablerets-Express e con il treno Villars–Bretaye. I titolari della «Carte Bienvenue» beneficiano di sconto del 50%. La «Carte Bienvenue» è gratuita per gli ospiti che pernottano in una delle strutture a Ollon, Villars, Gryon, Ormont-Dessus o Les Diablerets.
alpesvaudoises.ch/carte-bienvenue
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