Arrivando a Tirana una cosa colpisce sin da subito: l’energia. Un’esplosione di energia, di vitalità e di possibilità. Perché l’Albania è stata mantenuta isolata per decenni, sotto l’influenza di Enver Hoxha, presidente del regime comunista dal 1945 al 1985.
Per iniziare la giornata, nulla di meglio che salire sul Monte Dajti. Basta attraversare il centro abitato in bus, o preferibilmente in taxi, per raggiungere il quartiere periferico di Porcelani e salire su una cabina del Dajti Ekspres. In una ventina di minuti, la funivia raggiunge l’omonima montagna. Già durante l’ascesa lunga 4 chilometri si può ammirare Tirana e farsi un’idea della sua architettura tra storia e modernità. Arrivati a quota 1600 metri, ci si ritrova immersi in uno strano paesaggio, soprattutto in caso di nebbia. In mezzo troneggia il belvedere, che assomiglia a un vascello spaziale dell’era sovietica. Dalla terrazza si gode uno stupendo panorama della città e i dintorni, caratterizzati da colline, laghi e foreste. Per spostamenti dal centro di Tirana e la passeggiata sul Monte Dajti è bene calcolare tre ore circa.
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Per saperne di piùAl ritorno è possibile fare rapidamente una deviazione attraverso il Bunk’art 1, a poche centinaia di metri dalla teleferica. Questo vecchio bunker – l’Albania ne conta in tutto 170 000, simbolo dell’isolamento e della paranoia di Enver Hoxha nei confronti dell’estero – è diventato un luogo di esposizione che presenta testimonianze del periodo comunista attraverso numerose forme di espressione, nonché delle opere d’arte, ripartite su cinque piani sotterranei. Ma se preferite tornare in centro, dirigetevi verso il Bunk’art 2, consacrato ai crimini durante la dittatura stalinista, a due passi dalla piazza Skanderbeg. La più grande zona pedonale dei Balcani offre una carrellata attraverso il 20° secolo: immobili di stile fascista, costruiti durante l’occupazione italiana dal 1939 al 1944, fiancheggiano edifici dall’estetica sovietica, la moschea Et’hem Bey e, una statua di George Kastrioti «Skanderbeg», eroe nazionale venerato per la sua resistenza di fronte all’assalto dell’impero ottomano nel 15° secolo. La gente locale si ritrova qui per discutere ai suoi piedi, protetti dal sole.
Dopo il giro fra le attrazioni must, e se sentite un languorino, non lasciatevi sfuggire il ristorante Ceren di Ismet Shehu. Situato all’interno del castello di Tirana, non lontano dalla piazza Skanderbeg, il giovane chef reinterpreta la gastronomia albanese con gli ingredienti e le pietanze tipiche. La mousse di basilico cosparsa di melograno e le flija, crêpe sovrapposte, cotte sulla piastra scaldata a fuoco aperto stuzzicheranno i palati ed offrono una saporita entrata in materia. Per il dessert, Ismet Shehu esce dagli schemi proponendo la sua versione del millefoglie. L’uso della pasta da baklava dà un nuovo tocco a questo classico, particolarmente croccante. Se vi manca il tempo, o l’appetito, basta ordinare unicamente questa creazione sontuosa prima di proseguire la visita alla scoperta della capitale.
A poche centinaia di metri dalla fortezza si trova un altro luogo imperdibile: la piramide di Tirana. Dapprima immaginata da Pranvera, figlia del dittatore Hoxha, come un monumento alla memoria del padre defunto, questo punto di riferimento del centro cittadino è ora un luogo dedicato all’apprendimento delle nuove tecnologie per i giovani dai 12 ai 18 anni. Il lavoro dello studio d’architettura olandese MVRDV ha trasformato la costruzione di cemento grigio in un gioiello bianco. Dall’alto si ha una bella vista sulla città con le torri svettanti. Per proseguire ad esplorare il passato complesso dell’Albania, la Casa delle Foglie è la prossima destinazione. Dietro questo grazioso nome, si cela in realtà il Museo dei servizi segreti. Nelle sale di questa vecchia clinica sono esposti gli orridi metodi di sorveglianza, persecuzione e tortura utilizzati dalla polizia politica del governo comunista di Enver Hoxha. Intenso e scioccante.
Per concludere questa giornata ricca di emozioni, l'hotel Mercure offre un bar con deliziosi cocktail. Successivamente, si può ammirare il tramonto sulla vivace Tirana dalla piscina sul tetto. E poiché la città ha molti altri luoghi affascinanti da offrire, il Mercure offre camere spaziose e confortevoli dove riposarsi prima della prossima avventura.
Reportage: Jérôme Burgener
Come arrivare
In aereo da Zurigo o Ginevra. Il volo diretto dura due ore.
Dove alloggiare
Mercure Tirana
Il primo hotel aperto dal gruppo in Albania offre comfort moderni, un eccellente cocktail bar e specialità culinarie locali.
29 Nentori Street, Tirana 1000,
Dove mangiare
Ceren Ismet Shehu,
La tradizione culinaria albanese nelle mani di uno chef creativo e coraggioso. Tek Kalaja e Tiranes, Shëtitorja Murat Toptani, Tirana 1001.
Mayfair
Nel cuore della città, cucina internazionale. Sempre con un tocco locale e ingredienti di alta qualità.
EGT Tower, Rruga Abdyl Frashëri, Tirana 1001.
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