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21.07.2024

La Costa Brava meno battuta

Sconosciuta e selvaggia, lontana dalle file di ombrelloni e dal boom immobiliare degli anni Ottanta, è una Costa Brava diversa quella che si rivela al viaggiatore che non ha fretta. Ecco cinque motivi per andarci.
21 luglio 2024

Situata nel nord-est della Catalogna, l’Empordà incarna perfettamente l’arte o meglio il piacere di vivere sullo sfondo di paesaggi pieni di magia, dalle risaie alle cale selvagge. Questa regione della Costa Brava si trova ad un centinaio di chilometri da Barcellona. La gente la chiama «Luberon » barcellonese, poiché i cittadini amano rige.Il borgo medievale di Pals, con le sue affascinanti stradine e le case in pietra, merita sicuramente una sosta. nerarsi proprio lì, passeggiando nei villaggi medievali, accuratamente preservati oppure prendendo il sole sulla spiaggia. L’Empordà, regione che ha dato i natali al genio surrealista Salvador Dalí, offre scenari variegati, a volte campagnoli a volte litorali, una ricca cultura e una gastronomia che unisce terra e mare.

Rifugio rigenerante

L’albergo 5* Mas de Torrent si trova nel cuore dell’Empordà e, come suggerito dal suo nome, a due passi dalla frazione di Torrent. In piena campagna, con una splendida vista sulle dolci colline circostanti, questa vecchia fattoria catalana del 18° secolo è stata rinnovata con gusto ed eleganza, conservandone le caratteristiche. L’imponente struttura, con le grandi pietre dorate, i suoi soffitti a volta e i balconi in ferro battuto, invita al relax. Una passeggiata nel suo vasto giardino offre un’immersione nei profumi e nei colori. Lavanda, timo, limoni, bougainvillea, palme o ulivi centenari si alternano in una gara di bellezza, per la gioia di chi li osserva. Ad una quindicina di minuti dal mare e ad una quarantina di chilometri da Girona, il Mas de Torrent, che fa parte dell’associazione di alberghi e ristoranti di lusso Relais & Châteaux, è un punto di partenza ideale per scoprire le numerose attrazioni nella zona.


Uscita in mare

Costa brava
Un giro in mare a bordo di uno yacht privato

E se scoprissimo la Costa Brava cullati dalle onde? Partendo dalla Marina de Palamós, un giro in mare a bordo di uno yacht privato noleggiato, ci permette di veder scorrere davanti a noi le spiagge e le cale dello spettacolare litorale, roccioso e frastagliato. Una costa che porta bene il suo nome, dato che «brava» significa selvatica, impervia. Lo skipper costeggia a dovuta distanza le varie spiagge di Calella de Palafrugell. Quella di Golfet, un po’ discosta dal villaggio, è la nostra preferita. Splendida e ancora selvaggia, con le sue rocce frastagliate e i suoi pini a fare da sfondo, è un invito a fermarsi. Poco oltre, la spiaggia di Port Bo è più frequentata grazie al suo scenario da cartolina. Questa stretta spiaggia, fiancheggiata dalle pittoresche arcate delle vecchie case, accoglie spesso delle barche colorate di pescatori catalani. Ipnotizzati dalla scia lasciata dal nostro yacht e dalle onde leggere, ci allontaniamo dalle coste per fermarci nel bel mezzo dell’immenso blu. È qui, al largo della costa, che posso finalmente tuffarmi nell’acqua cristallina che mi tendeva le braccia dall’inizio di questa parentesi in mare.

Costa brava
Dei gamberetti rossi, che sono una delle specialità della regione.
 

A pesca

A Palamós, le port de La Llotja del Peix s’anime en fin d’après-midi. Le bal des bateaux qui rentrent à quai débute. Les pêcheurs déchargent rapidement leurs poissons et crustacés. Parmi eux, Xabi Miro est satisfait de ses prises du jour, des crevettes rouges, qui sont l’une des spécialités appréciées de la région. «Voici les meilleures crevettes du monde», s’exclame-t-il. A quelques mètres de là se trouve une halle où les produits frais seront pesés, numérotés et vendus. Placés dans des caisses remplies de glace, ils défilent sur un tapis roulant et sont mis en vente. Raies, sardines, dorades, poulpes ou homards, le choix est vaste pour cette vente à la criée. Assis sur l’une des chaises en plastique, un chef de la région compose son menu selon l’arrivage. Un grossiste, machine à calculer dans une main et portable dans l’autre, est à la recherche de la bonne affaire. Il valide ses choix avec une télécommande. Les prix et quantités sont affichés sur un écran géant. Cette vente à la criée est réservée aux professionnels. «La plupart des restaurants réputés du coin se fournissent ici», nous confie Xabi Miret, qui a déjà écoulé toutes ses crevettes. Et pour les adeptes des produits de la mer, le marché couvert public se trouve juste à côté.

Il castello di Gala

Costa brava
Ceramica locale

«In questo luogo privilegiato, il reale e il sublime quasi si toccano. Il mio paradiso mistico comincia nelle pianure dell’Empordà, circondato dalle colline degli Albères, e trova la sua pienezza nella baia di Cadaqués». È così che
Salvador Dalí evocava il suo paese d’origine, che lo ha ispirato molto. Per fare felice la sua musa Gala e offrirle un luogo di ritiro, Dalí scelse d’altronde proprio l’Empordà. Nel 1969 acquistò un castello medievale del 14° secolo, a Púbol. La dimora, trasformata oggi in casa-museo, è circondata da un grande giardino selvaggio che ospita alcune statue di Dalí. Trompe-l’oeil, ornamentazioni pittoriche, incisioni e decorazioni barocche adornano gli interni. L’artista surrealista
non poteva tra l’altro soggiornarvi senza prima aver ricevuto un invito formale di Gala. Alla morte della sposa, l’artista vi si
stabilì per poter restare accanto all’amata, che riposa nella cripta del palazzo.

Ceramica locale

Púbol è decisamente un luogo propizio alla creatività, dato che vi si può visitare anche l’atelier e spazio espositivo di Caterina Roma. La nota vasaia catalana trae ispirazione dalla natura che la circonda per dar forma
alle sue opere colorate in stile brutalista. D’altronde diverse tavole prestigiose della regione sono apparecchiate con i suoi piatti e le sue ciotole in gres porcellanato. Non lontano da Púbol, La Bisbal d’Empordà è un altro centro importante della ceramica, con numerose botteghe e gallerie dedicate a questo artigianato tradizionale.

Questo viaggio è stato realizzato su invito di Mas de Torrent e Relais & Châteaux

Reportage: Pascale Stehlin

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