I mezzi di trasporto pubblici soddisfano le loro esigenze o si affidano alle nuove formule di condivisione? E che tipo di mobilità desiderano in generale? «Touring» lo ha chiesto a un ricercatore e a due partecipanti ad un Drive Camp del TCS.
«Per me è naturale voler ottenere la licenza per allieva appena possibile. Tutta la mia famiglia e tutti i miei amici sono appassionati di auto. Ho persino già comprato una Mini Cooper S di seconda mano. In realtà, mi piacciono di più le automobili veloci, dove si sta seduti più in basso, ma mia madre mi ha consigliato di iniziare con un’auto più piccola e meno potente. L’importante per me è sedermi al volante e sentirmi a mio agio. Dopo un giro di prova con la Mini con mamma, ho capito subito che era l’auto fatta per me. Per diversi mesi ho messo da parte i soldi per acquistarla, ma devo dire che non faccio fatica a risparmiare perché mi piace avere sempre qualcosa sul mio conto in banca. In questo modo alla fine ho potuto pagare una parte della vettura, mentre al resto ci hanno pensato i miei genitori, visto che sto ancora seguendo la formazione per diventare assistente di farmacia e non guadagno molto. Avrei anche potuto prendere in prestito l’auto di mia madre o di mio padre, ma dato che ho una sorella più piccola ed entrambe abbiamo sempre molti impegni, disporre di un veicolo proprio semplificherà le cose e lo abbiamo ritenuto più pratico per tutte e due. Vivendo in periferia di Zurigo è chiaro che si potrebbe fare a meno dell’autovettura, ma se ce l’hai è molto più facile arrivare dove vuoi, ad esempio, quando mi dedico alle attività del tempo libero oppure per uscire con i miei amici nel fine settimana. Trovo meraviglioso potersi mettere in macchina e partire. Senza la patente quando usciamo la sera con le mie amiche prendiamo i mezzi pubblici. E se facciamo le ore piccole, preferiamo ordinare un Uber, perché sai esattamente chi e quando arriva e poi lo troviamo più sicuro di un taxi. Ma tutto questo non sarà più necessario quando potrò guidare la mia Mini. Per andare al lavoro invece continuerò a prendere i mezzi di trasporto pubblici, perché la farmacia si raggiunge rapidamente e perché è difficile trovare parcheggio.
Molti giovani rifiutano completamente l’auto per motivi di tutela del clima. Anch’io ho a cuore l’ambiente, ma non per questo rinuncio alla mia Mini. Ognuno può avere la propria opinione. Penso che le auto elettriche siano buone, e anche le ibride. Mia madre ne guida una. Risparmiano un sacco di carburante e di emissioni. Posso immaginare che entrambe siano un’opzione in futuro anche per me. Il car sharing non è tra le mie opzioni di mobilità, ma credo che sia molto pratico per chi ha bisogno di un’auto di tanto in tanto. In fondo, non tutti possono permettersi un’automobile propria. Posso sicuramente immaginare di percorrere distanze più lunghe in treno, ad esempio per andare in vacanza. L’aereo invece non è un mezzo di trasporto che prendo volentieri, ma a volte non è possibile evitarlo. Per quanto riguarda la mobilità in Svizzera, siamo fortunati. Si può arrivare dappertutto a piedi, in auto e con i mezzi pubblici, e anche se c’è un incidente, soprattutto qui in città, la situazione viene risolta in tempi brevi».
«Non m’interessa l’automobile e finora non ne ho mai avuto bisogno, anche se sono cresciuto in campagna nel canton Obvaldo. Infatti quando desideravo uscire, usavo il motorino o la bicicletta, oppure mi accompagnavano i miei genitori. Per loro l’auto non è uno status symbol, ma solo un mezzo per raggiungere una destinazione. Entrambi prendono l’auto solo quando è necessario. In più mio padre guida lo stesso veicolo da vent’anni. Di conseguenza, anche per me l’auto non è importante. Tutti i miei amici hanno fatto la patente già a diciotto anni. A quell’età non avrei mai potuto immaginare di mettermi al volante. Quando si guida, si ha una grande responsabilità, soprattutto se si hanno altre persone a bordo. Nella mia famiglia nessuno è mai stato coinvolto in un incidente stradale, ma nella mia cerchia di amici è capitato. Uno ha dovuto pagare una multa, mentre ad un altro amico è stata ritirata la patente per diversi mesi. Personalmente non mi sentivo pronto a sottopormi a uno stress del genere. Anche se i miei amici sono diversi da me, mi hanno sempre accettato e al massimo mi hanno preso un po’ in giro.
Ora, a 23 anni, ho intenzione di ottenere la licenza di condurre. Il motivo è che per il mio lavoro di costruttore di ponteggi devo trasportare il materiale nei cantieri. Con i mezzi pubblici è impossibile, occorre un furgone. Tuttavia, non mi sono ancora comprato un’automobile. Per andare dal mio appartamento alla stazione ferroviaria ci vogliono solo cinque minuti e poi in treno posso raggiungere il mio posto di lavoro in meno di venti minuti. E quando mi incontro con gli amici la sera, spesso mi danno un passaggio. Ognuno ha la propria auto: più grande e con più cavalli, meglio è. Nessuno può immaginare di guidare una vettura elettrica. Nemmeno io, al momento, potrei farlo, se non altro a causa della crisi energetica dello scorso inverno, quando l’elettricità rischiava di venir a mancare. Inoltre, i componenti delle batterie sono spesso estratti e prodotti in condizioni discutibili. In generale comunque non comprerei mai un’auto che inquina l’ambiente più del necessario. Se in futuro dovessi vivere in una città con buoni collegamenti di trasporto pubblico, non mi farei certo carico di un veicolo proprio, perché da un lato ci sono fermate dell’autobus o del tram ogni pochi metri e dall’altro scarseggiano i posteggi per le auto.
Per me il car sharing non costituisce un’opzione, perché non mi piace l’idea di condividere un’auto con perfetti sconosciuti. Mi immagino che non sia pulita, che a bordo ci siano ancora i rifiuti dei cinque conducenti precedenti. Vorrei che nelle zone rurali i treni e gli autobus circolassero più a lungo la sera e nei fine settimana tutta la notte. Quando esco a fare serata devo scegliere tra prendere l’ultimo treno o aspettare il primo treno del mattino. Ritengo poi che le tariffe ferroviarie potrebbero essere più basse, così mi recherei più spesso in altri cantoni per scoprire nuove realtà. Il nuovo abbonamento generale notturno (AG Night), invece, mi è poco utile. Alle sette di sera sono sicuro che non faccio viaggi lunghi e per il mio percorso abituale ho già un abbonamento. Per il resto, sono abbastanza soddisfatto della situazione della mobilità in Svizzera. Dei voli low-cost posso farne a meno: vado raramente in vacanza e quando lo faccio, di solito scelgo Paesi vicini come Italia, Germania o Austria, tutti raggiungibili in treno. Un giorno mi piacerebbe visitare la Svezia e altri Paesi del nord, allora probabilmente dovrò prendere l’aereo, ma non certo con una compagnia low-cost che offre voli a soli cinquanta franchi. Non posso sostenere una cosa del genere».
Abbiamo incontrato Nina e Matthias al TCS Drive Camp in Ticino nel mese di aprile, organizzato per la prima volta congiuntamente dalle sezioni svizzero tedesche. In precedenza gli adolescenti interessati potevano iscriversi ai camp proposti da singole sezioni. È un fitto programma che i ragazzi dai 16 anni assolvono nell’arco di una settimana, fra corso obbligatorio «Primi soccorsi», esame teorico ed esperienze pratiche al volante di una vettura sotto la sorveglianza e con l’assistenza di maestri di guida qualificati. Naturalmente non mancano momenti di svago e divertimento: durante il corso i ragazzi e ragazze soggiornano nel villaggio vacanze TCS Scruengo sopra Ambrì. Il costo del TCS Drive Camp (vitto e alloggio compresi) ammonta a 950 franchi (titolari di Societariato giovani e Famiglia se vivono nella stessa economia domestica) o 1250 franchi per non soci. Non è compreso né il costo dell’esame teorico e della licenza per allievo conducente, né la tassa di soggiorno.
Sono aperte fin da subito le iscrizioni ai TCS Drive Camps 2024 per giovani residenti nella Svizzera tedesca. Date di svolgimento:
6–12 aprile; 20–26 luglio; 5–11 ottobre
In Svizzera romanda le sezioni Ginevra, Neuchâtel e Vaud offrono proposte analoghe. In Ticino segnaliamo il corso Junior Driving TCS. Per ulteriori informazioni si consultino le rispettive pagine web.
Il TCS è il maggiore organizzatore di corsi di formazione, aggiornamento e perfezionamento alla guida in Svizzera.
Interviste/testi Juliane Lutz, Dominic Graf
Foto Emanuel Freudiger
Con il TCS verso la patente e oltre
Studiare per l’esame teorico o acquisire preziose esperienze pratiche prima del 18° compleanno: il TCS accompagna i giovani verso la licenza di condurre offrendo loro un supporto completo nell’ambito del societariato per gli under 26. L’adesione comprende l’accesso gratuito per un anno alla piattaforma «TCS Theorie24» e partecipazione al TCS Drive Camp dove hanno la possibilità di cimentarsi al volante sotto la supervisione di istruttori competenti. Queste ed altre agevolazioni sono comprese nel societariato riservato ai giovani.
Una volta conseguita l’agognata patente di guida, i ragazzi beneficiano di uno sconto di 100 franchi sul corso di formazione complementare obbligatoria (ex 2 fasi). E poiché non si è mai finito di imparare, i neopatentati possono seguire tutti i corsi di guida e perfezionamento offerti da TCS Training & Events a prezzi preferenziali. Inoltre il club è al fianco dei giovani conducenti con il miglior soccorso stradale della Svizzera e informazioni gratuite per domande di carattere legale. Anche al momento di comprare la prima automobile, il TCS è l’interlocutore di riferimento e saprà consigliarli al meglio.
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