Il fotografo francese Olivier Morin invece non teme il freddo. In inverno pratica con entusiasmo il surf alle Isole Lofoten e in Finlandia.
Come le è venuta l’idea di far surf a temperature sotto lo zero?
Olivier Morin: Dieci anni fa ho letto sulla rivista di un leggendario surfista statunitense che aveva testato le onde in inverno sulle Isole Lofoten in Norvegia. Ho pensato che fare surf con temperature attorno allo zero fosse un’esperienza da provare e ho iniziato a studiare diverse possibilità. In questo modo ho scoperto che in Scandinavia si fa questo tipo di surf da molto tempo, dato che i norvegesi hanno cominciato nel 1962, e poi ho incontrato un uomo di 72 anni che aveva costruito la prima tavola da surf in Scandinavia. Grazie a lui, sono venuto a conoscenza del campo da surf di sua figlia a Unstad, sulle Lofoten. Situato a diciotto chilometri da una città, l’«Unstad Arctic Surf» è facilmente raggiungibile ed è su un magnifico fiordo con spiagge di sabbia bianca. I surfisti vengono da tutto il mondo perché le onde sono fantastiche. Rispetto alle Hawaii fa trenta gradi in meno, ma solo alle Lofoten è possibile andare in spiaggia con lo snowboard e poi salire su una tavola da surf. È lì che mi sono appassionato al surf invernale. La Finlandia, dove attualmente vivo, si trova sul Mar Baltico. Affinché le onde vadano bene per la tavola, c’è bisogno di molto vento e dunque fa molto freddo: 29 gradi sotto zero sembrano cinquanta gradi sotto zero. Ma io lo adoro. Per raggiungere l’acqua, dobbiamo prima arrampicarci sui banchi di ghiaccio. Due anni fa, il 25 dicembre, mi trovavo fuori sulla tavola completamente da solo quando ha iniziato a nevicare leggermente. È stato magico.
Sembra meraviglioso, ma come si fa a sopportare il freddo?
All’inizio pensavo anch’io che sarebbe stato terribile. Ma quando fuori il termometro segna quindici gradi sotto zero, l’acqua è forse due o tre gradi. Non è poi così male.
Ma è comunque molto freddo…
Il mio consiglio: non esitare a lungo, entrare subito in acqua. Appena ci si muove, ci si riscalda. La muta deve avere un cappuccio. Poiché le mani e i piedi si raffreddano molto rapidamente, consiglio di indossare guanti e stivaletti da surf di sette millimetri di spessore. A volte porto con me un thermos di acqua calda e ne verso un po’ negli stivaletti e nei guanti prima di indossarli. Questo aiuta un po’. Ma quando
immergo il viso nell’acqua per la prima volta o quando le gocce entrano nella muta e scorrono lungo la schiena, provo una sensazione letteralmente da brivido. Penso che possa essere paragonabile ad una scossa elettrica. Non è facile, ma con il tempo ci si abitua.
In che modo il surf in inverno è diverso dall’esperienza in estate?
Fare surf con il caldo è piacevole, quasi confortevole. Con il freddo invece bisogna prepararsi molto di più e diversamente. Cerco di mettermi in una sorta di stato zen e di assicurarmi di essere calmo come a casa sul divano prima di un breve pisolino. Quando indosso la muta, ho già smesso di pensare alle preoccupazioni di tutti i giorni. La mia mente è praticamente vuota. È importante essere ben vigili perché il surf in inverno richiede ancora più concentrazione che in estate. Quando sono in equilibrio sulla tavola, percepisco solamente le onde. In inverno i colori sono più tenui. Al posto dei toni forti, predominano le sfumature del bianco e del grigio. È anche molto più silenzioso rispetto all’estate. La neve attutisce tutti i suoni. Trovo che fare surf in inverno sia incredibilmente rilassante. Può sembrare una frase retorica, ma è come accarezzare l’anima. E ben presto ci si rende conto che il freddo non è poi così terribile come sembra all’inizio. Nonostante le basse temperature, è possibile rimanere in acqua per due ore. Molti dei miei amici in Finlandia smettono soltanto quando sono stanchi e non perché hanno freddo. E tutti escono dall’acqua con un sorriso sulle labbra.
Intervista: Juliane Lutz
Foto: Olivier Morin
Olivier Morin
Originario di Bordeaux, il 57enne è uno dei fotografi più rinomati di Francia. La sua foto di Usain Bolt con un lampo che illumina il cielo sopra la sua testa ai mondiali di atletica di Mosca del 2013 è stata eletta foto sportiva dell’anno in Italia e foto dell’anno da «Sports Illustrated». Ha partecipato a undici Giochi Olimpici come fotografo. Inoltre si occupa pure di calcio, rugby, atletica leggera e gare di sci. Dal 2016 al 2021 è stato Chief Photo France di Agence France Presse (AFP).
Attualmente è tornato a lavorare sul terreno per l’agenzia e si dedica a tematiche legate all’ambiente e al cambiamento climatico. Da sempre appassionato di sport (acquatici), già da adolescente praticava il surf. Vive in Finlandia.
I suoi luoghi preferiti
Finlandia: Pori (Yyteri), Hanko, Storsand; Norvegia: Jæren (nella parte occidentale), Unstad e Flakstad nelle Lofoten.
oliviermorinphotography.com
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